Duboin, Cima, Sementa e Versace argento nella Vanderbilt

In Italia era notte, ma la maggior parte dei bridgisti era incollata allo spettacolo della finale della Vanderbilt, il torneo a squadre più importante del National Americano di Primavera.

Ai tavoli di New Orleans, la squadra di Giorgio Duboin, Leonardo Cima, Antonio Sementa e Alfredo Versace, una connessione italo-latino-americana con Francisco Bernal e Michael Kamil, ha incontrato la formazione di Jeffrey Wolfson, Steve Garner, Brad Moss, Joe Grue (americani, ma Jeff ha vissuto per anni a Bologna e parla fluentemente l’italiano), Zia Mahmood (originario del Pakistan, con passaporto americano, ora residente in inghilterra) e David Gold (inglese).

Un match davvero emozionante che ha coinvolto alcuni dei migliori giocatori del pianeta, riunendo le avanguardie della scuola dichiarativa italiana, l’estro di Zia, il geniale talento di giocatori ancora giovani e pronti a scrivere le pagine bianche della storia del bridge. Un “conto” di titoli nazionali, continentali e mondiali a tre cifre… e qualche “conto”, in verità, ancora in sospeso, relativamente a match che negli anni si sono risolti a favore dell’uno o dell’altro campione, o delle rispettive squadre nazionali.

Dopo due dei quattro segmenti di finale previsti nella Vanderbilt, qualcuno ha detto che forse l’incontro sarebbe finito in anticipo, perché la squadra Wolfson era in vantaggio di circa 80 IMP. Quel “qualcuno” non conosceva la tenacia dei nostri! Lo svantaggio si è ridotto, poi è aumentato di nuovo, ma poi si è nuovamente ristretto, fino ad arrivare a soli 20 IMP di distacco a poche mani dalla fine. Zia, il cui tavolo aveva finito di giocare in anticipo, iniziava a preoccuparsi, pur mantenendo il suo sorriso e il carisma del campione. Purtroppo, però, non c’è stato il sorpasso: il match si è concluso col risultato di 141-113 IMP.
Va evidenziato che anche la squadra di Giovanni Donati e Giacomo Percario (il team di Andy Goodman, con schierati anche Mike Passel, Simon de Wijs e Bauke Muller) è arrivato quasi in fondo al tabellone di tipo tennistico della Vanderbilt, raggiungendo, venerdì, niente meno che la semifinale, in cui ha incrociato le carte con la formazione Wolfson.

Qualche giorno fa, inoltre, Leonardo Cima, Alessandro Gandoglia, Giuseppe Delle Cave ed Ettore Bianchi hanno vinto il torneo a squadre Swiss riservato ai giocatori che hanno meno di 10.000 masterpoints; nello stesso evento, Barbara Dessì e Leonardo Fruscoloni, con Claire Alpert, Juan Castillo e Carlos Hoyos, hanno raggiunto il secondo posto.

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