Avvicinamento

E’ appena terminato il nono giorno di gara, ai campionati europeri di Funchal. Sono successe tante cose, ma ora che la polvere si dirada ritroviamo le nostre rappresentative esattamente nella posizione in cui erano all’inizio della giornata. Sono cambiati i distacchi (nemmeno tanto), ma non ci sono stati sorpassi, o se ci sono stati nel corso della giornata sono poi stati seguiti dal controsorpasso relativo. E’ stata quella che, sempre rubando dal gergo del ciclismo, si chiama una tappa di avvicinamento, utile principalmente per procedere nella direzione del gran finale, dal quale ci separano ormai solo due giornate di gioco e cinque incontri (sei per il Mixed).

Open Teams

Italia – Spagna 39-20 (14,80 VP)

Italia – Danimarca 39-44 (8,52 VP)

Italia – Galles 67-22 (18,66 VP)

Una giornata complessivamente buona, diciamo sopra media. Missione compiuta nei due incontri facili, archiviati con oltre 33 VP su 40, mentre pesa maledettamente, sul bilancio del match con la Danimarca, questo colpo subito:

In aperta giochiamo il normale 3SA e facciamo 12 prese sul mancato attacco picche. In chiusa, i danesi vanno a 6 fiori e le carte sono messe esattamente dove non le avremmo volute; così a spanne si era sul 20% di chances favorevoli. Ora, niente di così eccezionale, tutti noi abbiamo chiamato e mantenuto anche di peggio, una volta tanto. Ma quando devi rimontare 15 VP a una corazzata come la Svizzera non basta giocare bene: queste botte di sfiga non te le puoi permettere, deve andarti tutto liscio. Insomma, non era il momento; e un calcolo approssimativo ci dice che se lo slam fosse caduto avrebbe spostato qualcosa come 8 VP nella nostra colonna.

Così stasera siamo terzi come stamattina, ma i finti svizzeri si sono allontanati e sono passati da +9 a +16 (dell’Olanda non parliamo neppure, visto che continua a giocarsi il suo personale campionato con la media – mostruosa per un campionato europeo – di 15 VP e spiccioli a incontro). E’ aumentato però anche il distacco dai quarti: stamattina eravamo a +15 sulla Polonia, ora ci troviamo a +18 sulla Norvegia che ha sorpassato. Poi seguono la Polonia a 22 VP, e via via Irlanda, Israele e Belgio. Sembrerebbe un buon margine, ma il calendario è arrivato all’impervio finale che da tempo paventiamo, e dovremo lottare con tutte le nostre forze per mantenerci saldi sul podio.

La giornata di oggi si è un pochino alleggerita perché la Bulgaria (secondo impegno) si è staccata e, pur non essendo ancora fuori dai giochi, ben difficilmente riuscirà a rientrare avendo anche loro il nostro medesimo calendario. Tra parentesi: chiaramente qualcosa non ha funzionato nella compilazione del calendario. In pratica, nelle ultime cinque giornate Olanda, Svizzera, Italia, Israele, Bulgaria e Romania giocano un gironcino privato affrontandosi tra di loro. Possibile che nessuno se ne sia accorto? E questo si replica su tutto il campionato, incredibilmente, suddividendo di fatto in questo finale le 30 squadre in cinque gironcini. Ad esempio la Norvegia affronterà Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Francia, Grecia, che si affronteranno a loro volta negli incontri rimanenti. In questo modo si stravolge il concetto di “girone all’italiana”; e le squadre finite nel gironcino di ferro, cioè il nostro, che contiene le prime tre, ovviamente sono penalizzate dalla sequenza infelice.

Comunque le rimostranze sono lecite ma non modificano la sostanza delle cose. Oggi abbiamo la Romania staccata, poi la Bulgaria che rimane sempre un cliente infido che evoca brutti ricordi, e infine Israele in piena bagarre. Ma la squadra sta giocando bene ormai da giorni: dopo che tre dei primi cinque incontri sono stati persi, alcuni anche male, in tutto il resto del campionato ne abbiamo persi solo altri tre e di poco. Dunque sono gli altri a dover avere paura (o almeno rispetto) di noi.

Ladies Teams

Italia – Germania 27-32 (8,42 VP)

Italia –Bye (12 VP)

Italia – Olanda 10-4 (11,76 VP)

Le azzurre giocano ormai per onor di firma, perché i distacchi sono irrecuperabili. Due pareggi o quasi e un bye ci portano una trentina di VP che non servono a guadagnare posizioni; rimaniamo 14esime, e l’ottavo posto è un miraggio distante 36 VP. Peccato; non è questa la posizione corrispondente alla qualità teorica di queste giocatrici. Ma come dice Totò è la somma che fa il totale, e i valori individuali qui non si sono addizionati bene.

Oggi si gioca contro Francia, Estonia e Spagna; giornata abbordabile che ci può permettere di recuperare qualche posizione, cosa comunque non facile perché siamo abbastanza staccati dalle squadre che ci precedono immediatamente.

Svezia e Polonia appaiate come da pronostico con buon vantaggio su Israele, a sua volta staccato dal resto del gruppo.

Seniores Team

Italia – Islanda 34-15 (15,19 VP)

Italia – Scozia 42-33 (12,55 VP)

Italia – Romania 36-40 (8,80 VP)

Eravamo risaliti al quinto posto dopo le due vittorie, ne siamo ridiscesi perdendo con la Romania. La giornata favorevole poteva essere sfruttata per inserirsi nella lotta per le medaglie, che stamattina non distavano molto. Ma in campo ci sono anche gli avversari, e i risultati non si possono mai dare per scontati.

Oggi ci giochiamo tutto, con un calendario durissimo. Incontriamo Norvegia, Israele e Danimarca: tre delle cinque squadre che ci precedono. Il vantaggio sulla nona si è per fortuna raddoppiato nel corso della giornata odierna, salendo da 10 a 20 VP; dobbiamo difenderlo con le unghie e con i denti in questo finale arroventato, perché anche l’ultima giornata non sarà tenera.

In testa tiene la Polonia, con quasi un incontro di vantaggio sulla Danimarca che guida un gruppetto di inseguitrici nel quale ci siamo anche noi.

Mixed Teams

Italia – Turchia 14-8 (11,76 VP)

Italia – Germania 34-12 (15,38 VP)

Italia – Danimarca 8-39 (3,12 VP)

La caratteristica di questo campionato è stata costantemente quella dello scarso distacco fra le posizioni di testa: le prime 4-5 sono sempre rimase racchiuse in un fazzoletto di una decina di VP. Oggi l’equilibrio sembrava essersi rotto, perché dopo i primi due incontri Francia e Italia avevano scavato un discreto solco fra loro e le inseguitrici. Ma manco a farlo apposta, mano nella mano, le due leader hanno subito due nette sconfitte nel terzo incontro di giornata, che non appariva irresistibile (le due avversarie erano decima e undicesima); e siamo da capo.

Da rimarcare la bella prestazione contro la  Germania, che è forte e ben piazzata in classifica, ed è stata regolata tenendola a un punteggio molto basso. Eravamo su BBO, guardiamo un paio di mani interessanti.

E’ piuttosto raro che a questi livelli lo stesso contratto, raggiunto con la stessa licita, e iniziato con il medesimo attacco, si concluda con tre prese di differenza.

In aperta gioca Irene Baroni, che prende in mano l’attacco e rigioca fiori per il 9 e quadri dal morto vinta dalla Q di Eggeling che rigioca il J di cuori per Q, K e Asso. Fiori per lo scarto della cuori e poi cuori taglio, quadri taglio, cuori taglio, quadri taglio: siamo a otto prese. Facile, no?

Bene, guardate la supercampionessa Daniela Von Arnim mettersi nei pasticci alla carta due, giocando subito quadri di mano. Entra Attanasio con il J e non si fa pregare molto per giocare Asso di atout e atout: la Von Arnim non indovina e mette il J pagando la Q secca a Manara, che costringe il morto a tagliare la quadri con il K, promuovendo 10-9 di atout al compagno. Cuori verso la Q e il K, Dario sparecchia le atout e incastra il gioco al morto con l’Asso di cuori per farsi portare il 10 di fiori, ottava presa.

Molto elegante la mossa psicologica di Irene di spostarsi al morto per muovere quadri: a carte viste Eggeling avrebbe potuto lisciare per far entrare il partner con il J e ripetere lo stesso controgioco dell’altro tavolo, ma per fortuna la nostra eroina teneva le carte bene al petto.

Haeusler è evidentemente in un momento di pessimismo cosmico, passa in apertura con la sua mano che, ancorché bruttina, contiene pur sempre cinque mezzi controlli, e quasi incredibilmente non riapre neppure al giro dopo. Gabriella porta a casa la sua picca, ma ciò è quasi irrilevante rispetto alla licita – che mi verrebbe da definire normale – all’altro tavolo, dove Gandoglia normalmente apre e sull’intervento di 1 picche Baroni va per le spicce e chiude a 3SA. Gruenke in Nord non trova l’attacco di J di cuori, che batterebbe, e sceglie logicamente il J di picche nel palo della compagna. Irene gioca l’impasse di quadri e vede la 6-0 (Sud scarta cuori, mano finita), poi gioca l’impasse di fiori e vede cadere il 10. Da qui si gioca a carte viste: quadri all’Asso (Sud scarta ancora cuori), ancora impasse di fiori e cessione del K di quadri. La difesa può incassare solo A-Q di cuori oltre alla quadri: più una.

Mi pare che se a carte viste Sud scarta sempre picche la mano non si fa più. Si affranca la quarta picche al morto, è vero, ma non ci sono i tempi per incassarla; il giocante è impossibilitato ad affrancare le quadri, con le cuori sotto scacco; e non ci sono neppure i tempi, mi sembra, per eliminare le fiori e poi mettere in mano Sud con la terza picche per farsi portare il K di cuori, dovendo giocare tre volte l’impasse dal morto. A un certo punto ci si trova in mano con solo carte rosse.

All’ultimo turno ci è fatale la Danimarca, proprio come alla squadra Open. Un paio di errori evitabili, uno per coppia, contribuiscono a fare la differenza; i danesi giocano bene, perdiamo largo e, come detto all’inizio, veniamo riassorbiti nel gruppetto di testa.

La giornata di domani si annuncia abbordabile: due incontri teoricamente facili (Norvegia e Svizzera) intervallati da Israele in lotta con noi per le medaglie. Questa squadra ha già dimostrato più volte il suo spirito di reazione, quindi la attendiamo con ottimismo.

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