Chiocce e “pulcini”

Solo il campionato Open si è avviato nella giornata di oggi. Il numero di squadre partecipanti, comunque basso (sono solo 30 squadre nell’Open, molte meno negli altri tre campionati) ha fatto sì che gli organizzatori scegliessero una partenza scaglionata. I tre tornei Ladies, Seniores e Mixed si avvieranno quindi con ben quattro giorni di ritardo, e cioè giovedì 16. Questi quattro giorni verranno sfruttati per disputare i due eventi a coppie riservati rispettivamente a Ladies e Seniores, i quali hanno preso a loro volta avvio oggi con la disputa del primo turno di qualificazioni, e – sempre a causa del basso numero di coppie – sono stati uniti in una classifica unica.

La nazionale Open ha in programma due incontri, il cui coefficiente di difficoltà non sembra molto elevato: si incomincia con il Portogallo e si affronta successivamente la Scozia, due rappresentative che ben difficilmente troveremo nel gruppo delle otto elette che, al termine del round robin, accederanno alla fase a ko.

D’altra parte, è molto scivoloso fare pronostici quando il campo dei partecipanti è così variegato; mancano molti top player e alcune nazioni titolate sulla carta, come Francia, Inghilterra e Polonia, si presentano con squadre completamente rinnovate. Svizzera e Olanda schierano le stesse formazioni che due mesi fa si contesero l’oro mondiale in quel di Salso, e i favori del pronostico spettano loro inevitabilmente. Svezia, Norvegia, Israele non dovremmo trovarle lontane dalle prime posizioni alla fine della corsa; per il resto, sicuramente si inserirà nella lotta qualche outsider.

In questo ranking, l’Italia schiera una formazione indubbiamente profondamente rinnovata e ringiovanita, ma nella quale chi subentra può essere definito tutto fuorché di primo pelo. Alfredo Versace forma una quasi inedita coppia di chiocce con Giorgio Duboin; mentre la definizione di pulcini – va riconosciuto – non calza proprio a pennello per le due coppie, già molto titolate sia a livello nazionale che internazionale, che completano il nostro roster. Si tratta dei siciliani Max Di Franco e Andrea Manno e del romagnolo Giovanni Donati in coppia con il toscano Giacomo Percario, questi ultimi due addirittura ancora juniores. Sono tutti giocatori che non hanno assolutamente bisogno di presentazione per chi segue il bridge di alto livello. Considerando il ranking, l’entrata nei quarti di finale è certamente alla loro portata. Da lì in poi subentrerà la roulette dei ko, che negli ultimi due mondiali ci è stata subito fatale; anche il piazzamento nel round robin avrà il suo peso, perché come sempre le prime quattro, in ordine di classifica, potranno scegliere la loro avversaria fra le ultime quattro.

 

Primo incontro: Italia-Portogallo

Schieriamo Versace-Duboin in aperta contro Palma-Dias e Donati-Percario in chiusa contro Barbosa-Sarmiento.

L’incontro ha un andamento suddiviso in tre fasi ben distinte: un’ottima partenza (34-1 dopo 6 board), una fase centrale negativa che manda in cenere il vantaggio acquisito (0-26 nei 5 board successivi) e una parte finale in cui a furia di surlevée e piccoli guadagni si risale fino a un non insoddisfacente            43-27, che ci porta 14, 18 VP.

Il board 2 non è eccezionale, anche se ci porta 12 MP: lo portiamo agli onori della cronaca perché è stato il primo score marcato dai nostri, e un guadagno portato da uno slam chiamato dai due giovanissimi ci sembra un buon viatico per questa avventura.

Lo slam non è difficile ma nemmeno banale, come mai lo sono gli slam a fiori. Lo chiamano esattamente 20 coppie sulle 30 che si sono trovate in mano queste carte.

 

Secondo incontro: Italia-Scozia

Entrano Di Franco-Manno che in aperta fronteggiano Marshall-Pleydell Bouverie, mentre in chiusa i “senatori” Duboin-Versace si oppongono a Levinson-Shenkin. La Scozia ha un’età media piuttosto elevata, e schiera una vecchia gloria come Barnet Shenkin, che ha vinto molto sia in Scozia che negli Stati Uniti dove vive da tempo insegnando bridge.

Sulla carta l’incontro sembrerebbe abbordabile, considerando che la Scozia è stata asfaltata dalla Repubblica Ceca ed è ultima dopo il primo turno; ma ahimè il tutto si doveva confermare al tavolo, e le cose sono andate in modo diverso e non favorevole.

L’inizio addirittura è stato disastroso: dopo due board si perdeva addirittura 24 a zero, e il secondo swing subito è stato originato da questo scherzetto:

I siciliani in aperta chiamano il corretto 6SA; gli scozzesi, forti del punteggio sovrabbondante (35) si lanciano al grande slam, sempre a senza atout. Peccato che nei 5 punti lasciati in mano agli avversari si trovi l’Asso di cuori…

Avrete capito come è andata a finire: Duboin ha scelto l’attacco quadri, e come potete vedere il giocante si è ritrovato con 14 prese sicure. Cinque coppie hanno azzardato il grande, e l’unico a battere attaccando cuori è stato il bulgaro Draganov, contro la Croazia.

Anche in questo incontro i punti sono arrivati a ondate per le due squadre. Al board 5 l’Italia aveva quasi colmato il ritardo (-7), ma nelle 5 mani successive hanno marcato solo gli scozzesi, allargando il loro vantaggio fino a +29. Dalla 11 alla 15 ci siamo riportati di nuovo sotto fino a -8, ma nell’ultima il ritardo si è esattamente raddoppiato, per un punteggio finale di 55-39 a favore dei nostri avversari.

E’ sempre sbagliato isolare un’unica mano da un incontro, dimenticando altri eventuali colpi di fortuna e sfortuna; ma certo mantenere un grande slam senza un Asso (e soprattutto chiamarlo…) non è cosa di tutti i giorni, ed è inevitabile osservare che se l’Asso di cuori fosse stato in mano all’attaccante, la cosa avrebbe spostato la bellezza di 30 MP e il risultato si sarebbe quasi esattamente ribaltato a nostro vantaggio.

Niente, abbiamo un credito con quell’elusiva adescatrice che è la dea bendata: speriamo che se ne ricordi al momento buono, più avanti. Per ora siamo esattamente in media, e non è la posizione che ci saremmo aspettati stamattina né tantomeno quella che ci auguravamo. Questi punti persi con squadre che probabilmente abiteranno i bassifondi della classifica rischiano di pesare maledettamente, nel computo finale. Ma sarebbe assurdo fasciarci la testa già ora, con l’intero campionato in pratica ancora davanti a noi.

Domani si prosegue con un inizio morbido (Estonia) seguito da due incontri di cartello che verranno entrambi trasmessi su BBO: Francia e Inghilterra, manco fossimo la Manica.

L’Estonia ha perso all’esordio contro San Marino ma si è riscattata subito battendo la Danimarca, ed è subito sotto di noi in classifica. La Francia è partita malissimo e l’Inghilterra invece abbastanza bene; entrambe non schierano i loro mostri sacri, ma sappiamo bene che giocatori che si impongono e vengono selezionati proveniendo da scuole così prestigiose, ancorché non titolati, non sono mai da sottovalutare.

 

Come detto nell’introduzione, si è disputato anche il primo round di qualificazione dei due europei a coppie in programma. Il campo di gara non può certo definirsi numeroso, visto che ai nastri di partenza si sono schierate soltanto 58 coppie. Si sono giocate tre sessioni delle nove in programma, e tutte le coppie italiane in gara sono al momento sopra media. Menzione d’onore per Irene Baroni e Cristina Golin, seconde con un ottimo 58,25%, vicinissime alle prime che sono le austriache Iris e Susanne Grumm. Nei primi dieci anche le due coppie seniores Mina-Pulga (ottavi) e Buratti-Failla (noni); più indietro la terza coppia seniores Comella-Sabbatini e le due coppie ladies Gemignani-Pedani e Cuzzi-Tagliaferri, con percentuali di poco superiori al 50%.

La qualificazione terminerà martedì sera, mentre la giornata di mercoledì sarà dedicata alle finali.

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