Tre nella bagarre

E’ terminato il decimo nonché penultimo giorno di gara a Funchal, Madeira. Mancano ancora due incontri per tre dei tornei in disputa, mentre il Mixed Teams ne prevede ancora tre e pertanto sarà l’unico a giocare domani anche il secondo incontro del pomeriggio.

Restano da assegnare poche decine di VP; e ciononostante un numero sorprendentemente basso di verdetti si può considerare definitivo. Persino quello che fino a stasera sembrava pacifico, e cioè la vittoria dell’Olanda nel torneo Open, è stato messo in discussione dalla pesante vittoria della pseudoSvizzera nell’incontro diretto; risultato che ha chiaramente un risvolto negativo per noi.

Guardando nel nostro orticello, tre squadre si trovano in piena bagarre, cioè tutte tranne la formazione Ladies, uscita già da un paio di giorni dalla lotta. Tutte e tre hanno fortissime probabilità di qualificarsi per i mondiali, anche se per nessuna c’è la certezza matematica. E tutte e tre stanno ancora lottando per il podio: probabile per la squadra Mixed, che però deve ancora soffrire parecchio (e gli incontri sono tre), molto difficile per la squadra Open penalizzata dal calendario folle, e quasi impossibile per la squadra Seniores.

Vediamo come è andata la giornata per le nostre quattro rappresentative.

Open Teams

Italia – Romania 31-43 (6,72 VP)

Italia – Bulgaria 65-13 (19, 34 VP)

Italia – Israele 30-44 (6,25 VP)

Era una giornata dura, e l’abbiamo conclusa di poco sopra media. Splendido il quasi cappotto contro la coriacea Bulgaria, mentre manca all’appello qualche punto contro la Romania. In pratica tutte le nostre perdite si sono concentrate in due mani, in una delle quali è riapparsa la maledizione del 7 quadri (2 down contrati, tanti hanno chiamato il decente 6 e sono caduti, il che avrebbe contenuto la perdita, ma purtroppo non i rumeni). L’altra è l’ultima, e ha trasformato un +2 in un -12 finale.

Prendere o non prendere la Q di fiori, questo è il dilemma. Se la si sbaglia, si è poi costretti all’impasse di cuori e non si prende più. Noi la giochiamo in Ovest dopo l’attacco picche, tre down; i romeni giocano in Est su attacco J di quadri, più due. I nostri VP si riducono improvvisamente da 11 a 6, e i 5 perduti ci sarebbero serviti un sacco, oggi, temo.

Con la Bulgaria, tra nostre buone giocate e errori degli avversari (colpiti anche loro dalla maledizione del 7 quadri: un po’ per uno mi pare giusto), era arrivato un cappotto o giù di lì che aveva rimesso 11 confortevoli VP tra noi e la Norvegia; ma il terzo incontro era contro Israele che si sta giocando la vita in questo finale, e infatti grazie alla vittoria contro di noi è rientrato nelle otto elette.

Due mani da questo incontro, trasmesso su BBO:

Entrambe le coppie in Nord-Sud giocano 1SA debole in questa situazione di board, pertanto a entrambi i tavoli l’apertura è stata di 1 fiori contrato da Ovest. Mentre Toledano in Est ha detto 1SA, Donati ha valutato che i punti avversari sarebbero stati preso in sandwich e ha forzato con 2SA, rialzati a 3 da Percario.

L’attacco è stato piccola cuori, e Giovanni ha subito giocato la Q di picche che Levin ha coperto (se non l’avesse fatto, ho l’impressione che la mano si sarebbe un po’ complicata). Ora il giocante aveva i due ingressi certi al morto che gli hanno permesso di affrancare la fiori partendo dalla mano: la difesa ha incassato due cuori e due fiori.

La seconda mano ci è costata parecchio senza che ci sia stato da parte nostra un vero e proprio errore.

Come si vede, il contratto di 3SA sembra abbastanza ragionevole: le mani sono bilanciate, il fit picche non è certo in questa sequenza, e il K di cuori è protetto sull’attacco. Il problema è incassare cinque prese di picche, e purtroppo in questa figura è più probabile giocare il K secondo (quindi piccola alla Q) piuttosto che K terzo e 10 secondo (che richiede di partire di J). Duboin figuratevi se queste cose non le sa, e quindi gioca le chances e va due down.

Le stesse considerazioni varrebbero nel contratto di 4 picche, ma vengono alterate dalle mosse della difesa; perchè Donati attacca inevitabilmente fiori (vorrei vedere voi), e Percario che probabilmente batterebbe tornando cuori, in quanto si riprodurrebbe la stessa situazione dell’altro tavolo, logicamente dà il taglio sicuro al compagno: vorrei vedere voi. Ma ora le atout non si possono più sbagliare, e sulle fiori sparisce pure l’Asso di cuori: 11 prese.

Abbiamo la magra soddisfazione di andare a dormire ancora seduti sul podio, sia pure in precario e instabile equilibrio, quasi esattamente a pari punti con la Norvegia che, pur favorita dal calendario (già doverosamente vituperato ieri), ha fatto un notevole recupero. Dunque dobbiamo realizzare il piccolo miracolo di fare più VP della Norvegia, giocando contro le due capolista laddove i baltici avranno l’opposizione di Francia e Grecia, entrambe nella seconda metà della classifica.

Non bastasse, i verdetti che sembravano assegnati sono stati messi in discussione dalla schiacciante vittoria (+53!) della Svizzera sull’Olanda, che ha riportato Zimmerland a meno undici dai tulipani. Insomma, non è proprio un testa a testa (l’Olanda ha la Romania prima di noi, la Svizzera concluderà contro la Bulgaria) ma obiettivamente speravamo in una situazione più consolidata. Certo nessuno ci avrebbe comunque regalato niente, e nemmeno lo avremmo voluto; ma così ce le ritroveremo assatanate, e di sicuro non è un vantaggio.

Se proprio vogliamo metterci una nota positiva, sarebbe importante resistere con la Svizzera, perché la probabile larga vittoria della capolista con la Romania potrebbe chiudere i conti già al penultimo round e consegnarci un’Olanda ormai sazia. Ma questi sono discorsi che lasciano il tempo che trovano: bisogna giocare bene e contare sulle nostre capacità, che sono cospicue.

Mi sembra giusto dire ora, prima di conoscere il risultato finale, che la squadra ha giocato complessivamente bene, raggiungendo con sicurezza l’obiettivo di partenza, la qualificazione ai mondiali (manca un soffio alla matematica) e restando a lungo in zona podio: abbiamo anche avuto oltre 20 VP sulla quarta.

I tre/quattro lettori che mi hanno seguito nelle cronache dei mondiali e in queste forse ricordano che nel commento conclusivo di Salso osservai che la tendenza allo svecchiamento era collettiva e che pagava, vedasi Olanda open e Svezia Ladies, che non a caso si stanno ripetendo qui. Possiamo dire oggi che anche per noi il ringiovanimento ha pagato: i quattro ragazzi sono stati bravi (sicuramente positivo l’esordio di Percario) e il mix di chiocce e pulcini ha senza dubbio funzionato. Comunque vada, bravi ragazzi!

Ladies Teams

Italia – Francia 18-46 (3,58 VP)

Italia – Estonia 16-35 (5,20 VP)

Italia-Spagna 52-23 (16,58 VP)

La giornata inizia con due nette sconfitte, che ci portano al record negativo di una media di poco più di 4 VP a incontro negli ultimi dieci. Arriva poi una netta vittoria contro la Spagna, che ci riavvicina all’Olanda tredicesima, ma senza chances di miglioramenti ulteriori. Finale senza gloria di un campionato da dimenticare.

La coppia di testa si è separata, e la Polonia ha preso una decina di VP di vantaggio sulla Svezia. Il vantaggio sul gruppo è abissale; Israele e Germania dovrebbero giocarsi il bronzo, ma è possibile l’inserimento di qualche squadra dalle retrovie.

Seniores Teams

Italia – Norvegia 42-16 (16,09 VP)

Italia – Israele 41-28 (13,52 VP)

Italia – Danimarca 8-31 (4,44 VP)

La giornata era dura, poiché tutte le tre avversarie stavano nelle cinque che ci sopravanzavano, e andava considerata a rischio perfino la qualificazione ai mondiali. I nostri vecchietti si sono invece disimpegnati inizialmente così bene da guadagnare una posizione, salendo al quinto posto sopra la Norvegia, e autorizzando speranze di podio che la sconfitta contro la Danimarca ha molto ridotto ma non del tutto azzerato.

Certo, se si fosse perso qualche punto in meno nell’avvio disastroso ora le nostre chances sarebbero diverse; ma è sempre la solita storia di mio nonno, che non avendo ruote in dotazione non poteva in alcun modo essere confuso con un tram. Consoliamoci con la probabilissima qualificazione (oltre 28 VP sulla nona) e andiamo ad affrontare gli ultimi due incontri, non semplici, con la Svezia subito sopra di noi e infine con la Germania undicesima.

In testa c’è sempre la Polonia, con una quindicina di VP sulla Svezia e poco di più su Israele e Danimarca. Dietro ci siamo noi, staccati di 9 VP dal podio: provarci non costa nulla!

Mixed Teams

Italia – Norvegia 24-50 (3,91 VP)

Italia – Israele 46-16 (16,73 VP)

Italia – Svizzera 49-23 (16,09 VP)

Hanno rischiato di sciupare tutto facendosi tritare dalla Norvegia, la cui rappresentativa Mixed è l’unica poco competitiva (ma guardate che diavolo di 6 cuori sono andati a chiamarci, gli scandinavi).

L’impasse di picche, pazienza; ma quel doubleton malandrino di quadri…

Ma poiché appellarsi alla sfortuna è, oltre che stupido, inutile, la squadra ha messo in campo a questo punto quella che è la sua dote migliore, e cioè la capacità di reazione: l’incontro successivo era un vero e proprio scontro diretto per il podio, contro Israele, e abbiamo ripetuto la vittoria netta che avevamo loro inflitto ai mondiali. Abbiamo poi bissato il successo contro la più abbordabile Svizzera, e affrontiamo l’ultimo sprint di 60 VP da assegnare in seconda posizione, con 19 VP di ritardo dalla Francia capolista e una decina di vantaggio su Romania e Israele appaiate.

Il nostro menu odierno prevede come appetizer Olanda e Belgio ancora in lotta per la qualificazione (in particolare i fiamminghi sono noni); e sarebbe bello in questi due match accorciare un po’ il ritardo dalla Francia per rendere emozionante l’ultimo match, che prevede proprio lo scontro diretto al vertice.

Primo obiettivo naturalmente è conservare la posizione sul podio, che sarebbe strameritata: e non sarà facile.

The post Tre nella bagarre first appeared on Bridge d’Italia Online.

Generated by Feedzy

Viale dei Gladiatori, 2 00135 Roma
Stadio Olimpico – Tribuna Tevere
Ingresso 30 – Stanza 217